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COVID-19 E SINTOMI GASTROINTESTINALI

22 Febbraio 2021

Oltre i più comuni sintomi respiratori causati da Covid 19, l’infezione può manifestarsi anche con disturbi come nausea, vomito e diarrea. Infatti questo virus colpisce anche l’apparato gastrointestinale con disturbi, che, in alcuni casi, compaiono anche prima che si sviluppino i sintomi respiratori.

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Covid19 e apparato gastroenterologico: qual è il legame

Il virus SARS-CoV-2, responsabile dell’infezione da Covid-19, per entrare nell’organismo si lega a un recettore, la proteina ACE2, che è presente anche nella mucosa gastroenterica e non solo nell’epitelio (cioè il tessuto di rivestimento) delle vie respiratorie e in particolare nelle cellule polmonari. Per questo anche stomaco, intestino e fegato possono essere interessati dall’infezione.

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I sintomi gastroenterologici

La presenza e permanenza del virus nella mucosa gastroenterica provoca la comparsa di disturbi gastrointestinali che a volte possono rappresentare l’unico sintomo di infezione da Covid 19. I più frequenti sono:

  • diarrea;

  • nausea;

  • vomito;

  • fastidi allo stomaco e all’intestino

  • inappetenza.

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Spesso questi disturbi compaiono all’esordio o addirittura prima di quelli respiratori e a volte permangono anche dopo la guarigione della malattia polmonare.

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Recenti studi hanno rilevato la presenza di RNA del virus anche nelle feci delle persone affette da infezione da Covid19: questo rende ipotizzabile che la trasmissione del virus possa avvenire anche per via oro-fecale.

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In caso di sintomi come quelli citati diventa quindi necessario indagarne le cause e ricercare l’eventuale presenza del virus SARS-CoV-2.

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Altrettanto importante è assumere tutti i provvedimenti di protezione previsti ogni volta che, si visitano o si sottopongono ad accertamenti pazienti con tali sintomi anche se asintomatici dal punto di vista respiratorio.

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Coronavirus e fegato

Come accennato, anche il fegato, parte dell’apparato gastroenterico, può essere colpito dal virus SARS-CoV-2: “È stato osservato che dal 2 all’11% delle persone affette da infezione da Covid19 ha manifestato un insieme di patologie epatiche, in particolare:

  • steatosi epatica non alcolica;

  • epatiti alcoliche;

  • epatopatie immunomediate.

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Nel 14-53% dei casi, invece, il virus SARS-CoV-2 ha comportato un’alterazione degli indici dei livelli di citolisi epatica, una diminuzione dell’albuminemia e un aumento di bilirubina, tutti indicatori di una riduzione della funzionalità epatica.

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Per questo è importante tenere sempre sotto controllo i valori ematici legati alla funzionalità del fegato e dell’apparato gastro-intestinale attraverso prelievi del sangue mirati.

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