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MALATTIE VENOSE, COSA SONO COME PREVENIRLE
16 Novembre 2021
La malattia venosa degli arti inferiori è spesso considerata, soprattutto dal sesso femminile, un “disturbo estetico”. E` questo sicuramente un fattore da non trascurare al quale va però associata la visione di varici degli arti inferiori come vera e propria patologia.
Per poter spiegare il motivo di ciò dobbiamo distinguere “fattori predisponenti’ e “fattori di rischio o favorenti”.
I fattori predisponenti
Sono caratterizzati, secondo alcuni ricercatori, da debolezza costituzionale del tessuto connettivo del tessuto elastico che partecipa alla costituzione della parete venosa; secondo altri il fattore predisponente costituzionale consiste in una congenita debolezza o insufficienza dell’apparato valvolare venoso.
L’indebolimento della parete venosa determina una dilatazione del lume venoso. Le valvole “ a nido di rondine” delle vene sottocutanee e soprattutto delle vene comunicanti diventano insufficienti e perdono la loro funzione (che impediva alla colonna di sangue posta nel segmento venoso di refluire verso il basso) provocando la formazione delle varici superficiali.
Possiamo quindi parlare di “terreno varicoso” che non necessariamente determina la formazione delle varici superficiali, ma determina la predisposizione ad ammalarsi di varici.
I fattori favorenti
A questo punto il paziente deve conoscere quali fattori sono capaci di innestarsi su questo “terreno varicoso” che portano alla malattia varicosa:
– familiarità: si riconosce nel 72% dei casi la presenza di una malattia varicosa in soggetti della stessa famiglia. Questo può essere dovuto non solo a trasmissione genetica, ma anche a medesime abitudini di vita.
– sesso: la malattia colpisce più frequentemente le donne rispetto agli uomini: il rapporto è di 2/3 a 1;
– età: e possibile osservare un aumento della malattia con l`aumentare dell’età;
– attività lavorativa: la malattia e più frequente nei soggetti che esercitano una attività lavorativa in piedi: il 64% a fronte del 6% e del 30% di coloro che svolgono rispettivamente un lavoro in movimento o seduti.
– scorretto appoggio plantare: lo scorretto appoggio plantare con alterazione della spremitura venosa plantare e ritenuto responsabile delle varici osservabili in soggetti di giovane età.
– non corretta attività fisica: gli esercizi che determinano un brusco aumento della pressione suddominale possono determinare la comparsa di varici.
– altri fattori di rischio sono rappresentati dall`obesità e dalla gravidanza.
Ecco alcuni consigli utili per la prevenzione delle vene varicose, che possono essere riassunti in alcune norme igieniche di vita da seguire:
1. Attività Fisica. Le attività fisiche più idonee oltre il cammino per migliorare il ritorno venoso dagli arti inferiori verso il cuore sono quelle che prevedono una mobilizzazione moderata e progressiva da effettuarsi attraverso esercizi e attività sportive in assenza di sforzi brevi ed intensi;
2. Abbigliamento. Gli indumenti poco comodi come jeans troppo attillati, cinture strette, pancere, cinti erniari, giarrettiere e ogni tipo di compressione che determini costrizioni localizzate danneggiano il sistema venoso e quindi devono essere evitati;
3. Scarpe. Devono essere comode, morbide ed a pianta adatta alla dimensioni del piede, devono avere un tacco non superiore ai 3-5 cm. Un corretto appoggio del piede al suolo è importante per favorire il ritorno venoso, esso può essere favorito in casi specifici da plantari morbidi, su misura in caso di alterazioni congenite o acquisite della pianta del piede;
4. Alimentazione. Deve essere ricca di fibre, vitamine (la vitamina C è un vasoprotettore) e sali minerali, quindi di frutta (arance, ananas, kiwi, frutti di bosco, pompelmi che contengono sostanze venoprotettrici) e verdure. Si deve bere molta acqua, per favorire l’azione depurante dei reni e l’eliminazione fisiologica di tutti i liquidi in eccesso. L’assunzione di alcool deve essere moderata. Il sovrappeso e l’obesità favoriscono la comparsa di varici degli arti inferiori e comunque ne aggravano la sintomatologia e rendono più difficoltose le terapie chirurgiche, sclerosante e compressiva. La stitichezza deve essere combattuta poiché la stasi intestinale aumenta la pressione intra-addominale con conseguente peggioramento del drenaggio venoso e linfatico e provoca l’aggravamento di varici ed emorroidi. La dieta ricca di fibre (frutta, verdura, pane integrale) favorisce la regolare funzionalità dell’intestino;
5. Igiene. Sono sconsigliati i bagni in acqua troppo calda e l’esposizione ravvicinata a qualsiasi fonte di calore, consigliati la doccia e l’idromassaggio con acqua tiepida e fredda alternate. Tecniche di drenaggio quali quelle manuali o la pressoterapia sono utili ma devono essere eseguite su indicazione e controllo medico;
6. Viaggi. Si deve evitare di rimanere a lungo immobili nella stessa posizione, seduti con le gambe piegate, in particolare nella stagione calda. Quando il viaggio è lungo se si è in treno o in pullman è opportuno cercare di tenere le gambe un poco sollevate, alzarsi spesso e camminare, e se ciò non è possibile cercare di allungare e muovere spesso le gambe, flettere il piede sulla caviglia per almeno 15-20 volte ripetutamente durante il viaggio. In auto fare delle soste periodiche (ogni una o due ore). In aereo si possono determinare, a causa della pressurizzazione e soprattutto per la lunga durata dei viaggi, problemi di disidratazione, gonfiore ai piedi e caviglie anche nei soggetti sani e un maggiore rischio di trombosi venosa per viaggi superiori alle sei ore. Esercizi e consigli utili per la prevenzione e l’uso di calze elastiche sono raccomandati dalle compagnie aeree con documenti predisposti per ogni passeggero;
7. Esposizione al sole. L’esposizione solare esagerata ed il clima caldo, soprattutto il caldo umido dei climi tropicali, danneggiano le vene perché provocano una dilatazione dei vasi e favoriscono la comparsa di capillari sia al viso che agli arti inferiori: si deve quindi evitare di stare molto tempo al sole immobili ed è consigliato bagnare spesso le gambe con frequenti docce fredde o spugnature di acqua fredda anche sotto l’ombrellone; nuotare o fare lunghe e frequenti passeggiate nell’acqua di mare o della piscina;
8. Riposo durante il giorno. Evitare di sedersi su sedie o poltrone troppo basse, ma preferire il letto o comunque cercare di appoggiare gli arti inferiori su superfici stabili ed uniformi e cercare sempre di tenere gli arti sollevati di circa 10 cm rispetto al torace;
9. Riposo a letto. È consigliabile dormire sempre con gli arti inferiori posti ad un livello più alto rispetto al cuore di circa 10 cm, ponendo un rialzo sotto i piedi del letto; se non è possibile si può mettere un cuscino rigido sotto il materasso. Nei periodi di lunga immobilità a letto (malattie, interventi chirurgici, gravidanze difficili ecc.) si devono muovere ripetutamente gli arti inferiori con movimenti di flesso-estensione del piede e si devono praticare frequenti e profonde inspirazioni (che favoriscono il ritorno venoso verso il cuore). L’uso delle calze elastiche antitromboembolia, da mantenere a riposo nei pazienti che presentano fattori di rischio per flebiti superficiali e trombosi venose, deve essere prescritto dal medico;
10. Gravidanza. Durante la gravidanza possono manifestarsi disturbi come gonfiore, stanchezza, sensazione di pesantezza, tensione alle gambe, crampi notturni insieme a capillari e varici che si aggravano, se già presenti, o compaiono per la prima volta. I consigli di igiene di vita da seguire sono quelli descritti in precedenza, a questi si deve aggiungere quasi sempre l’uso di una calza elastica a compressione graduata, che verrà prescritta a seconda delle necessità. La prevenzione delle flebiti superficiali e delle trombosi venose, soprattutto nel periodo del parto e puerperio, deve essere effettuata nelle gravide a rischio con calze elastiche e terapia medica.
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